LA STORIA

LA STORIA

La Repubblica di Lettonia è stata ufficialmente fondata il 18 novembre 1918, data che viene tutt’oggi festeggiata nel paese come la festa dell’Indipendenza.

Nel maggio 1934, sull’onda degli effetti della crisi del ’29 che aveva piegato e depresso l’economia della giovane democrazia, il Primo Ministro Kārlis Ulmanis, uno dei padri dell’indipendenza lettone, attuò un colpo di stato senza spargimenti di sangue, chiudendo sia il Parlamento sia tutti i partiti politici. Queste misure drastiche si dimostrarono però efficaci, e sorprendentemente la Lettonia riuscì a raggiungere uno standard di vita elevatissimo per l’epoca, condizioni che permisero al dittatore di esercitare un potere incontrastato senza che nessuno sentisse il desiderio di ribellarsi.

Il 23 agosto del 1939, ad una settimana esatta dallo scoppio della Seconda guerra mondiale, l’Unione Sovietica e la Germania nazista firmarono il Patto Molotov-Ribbentrop in virtù del quale i due paesi poterono sostanzialmente invadere e spartirsi, con alterne aree di dominio, i tre paesi baltici.

Dopo la guerra l’Unione Sovietica mantenne il controllo di quella che era diventata una propria provincia: questi periodi furono macchiati oltre che dall’olocausto ebreo anche da epurazioni, deportazioni ed emigrazioni che portarono ad una alterazione dei rapporti delle presenze sovietiche e lettoni in territorio lettone. Dopo la guerra, fino agli anni ’90, la Lettonia fu di fatto un paese completamente soggiogato all’influenza politica ed economica sovietica.

Il 23 agosto del 1989 correva il 50º anniversario della firma del patto Molotov-Ribbentrop ed i popoli dei tre paesi baltici coinvolti (Lettonia, Estonia e Lituania) formarono una catena umana di 600 chilometri, che univa le tre capitali: Tallinn, Riga e Vilnius. L’iniziativa, che vide la massiccia partecipazione di oltre due milioni di persone (su una popolazione totale di nemmeno nove milioni di abitanti), fu chiamata Baltic Way e fu un gesto che colpì l’opinione pubblica mondiale, la quale si rese conto del desiderio tangibile e non violento della volontà di indipendenza dei popoli baltici.

Il definitivo passo verso l’indipendenza lettone avvenne dopo il crollo del Muro di Berlino; il 4 maggio 1990, il primo governo liberamente eletto dopo gli anni trenta del XX secolo, varò una dichiarazione d’indipendenza che si sarebbe sancita dopo un periodo di transizione. Il 21 agosto 1991 il parlamento votò la fine di quel periodo e il 6 settembre 1991, l’indipendenza fu riconosciuta dalla stessa Russia: dopo cinquant’anni di occupazioni, la Lettonia riguadagna la sovranità sul proprio territorio!

Ottenuta l’indipendenza, la Lettonia entrò subito nelle Nazioni Unite. Nel 1992 aderì al Fondo Monetario Internazionale e nel 1994 divenne membro esterno della NATO, avvicinandosi definitivamente verso l’Unione Europea.
Alla fine del 1999, l’Unione Europea riunita ad Helsinki, in Finlandia formalizzò la richiesta di ingresso della Lettonia. Nel settembre 2003 il popolo lettone chiamato alle urne votò favorevolmente all’ingresso nell’UE: il 2 aprile 2004 la Lettonia entrò definitivamente nella NATO ed il 1º maggio, finalmente, nell’Unione Europea.

2 Comments

  1. digital diving watch - 08/09/2013

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